Imprese e ambiente: verso un’economia circolare
Il 30 settembre scorso il Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE) ha avviato una consultazione pubblica sui contenuti della nuova “strategia nazionale per l’economia circolare” definiti con la collaborazione di ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) ed ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile (cfr. focus Parlamento Europeo).
Come precisato nel sommario del documento per la consultazione, il successo della transizione ecologica dipenderà anche dall’impegno delle imprese, oltre che dei cittadini e della pubblica amministrazione.
L’aggiornamento della “Strategia nazionale per l’economia circolare”, entro giugno 2022, costituisce una delle riforme previste dalla Missione n. 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicata alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Com’è noto, il PNRR prevede una serie di investimenti e riforme e può contare su uno stanziamento complessivo di 191,5 miliardi destinati, tra le altre cose, a riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica e a raggiungere una migliore sostenibilità ambientale.
In particolare, la nuova strategia nazionale per l’economia circolare formerà oggetto di un decreto del MiTE e prevederà alcune misure di possibile interesse per il settore dei Pubblici Esercizi, come interventi di carattere fiscale atti a promuovere la diffusione di prodotti e materiali eco-sostenibili, nonché l’implementazione di schemi di vuoto a rendere.
Per quanto riguarda il vuoto rendere è bene segnalare che, nell’ambito delle norme legate all’attuazione del PNRR, importanti modifiche sono state introdotte dall’art. 35, comma 1, lett. i bis) del D.L. “Governance PNRR e Semplificazioni” n. 77/2021, il quale prevede che gli operatori economici, in forma individuale o collettiva, al fine di aumentare la percentuale degli imballaggi riutilizzabili immessi sul mercato, adottino sistemi di restituzione con cauzione, nonché sistemi per il loro riutilizzo. Tali sistemi, in particolare, dovranno applicarsi agli imballaggi in plastica, in vetro e in metallo utilizzati per acqua e per altre bevande. I tempi e le modalità attuative saranno definite con un regolamento del MITE da adottare entro il 29 novembre prossimo, che, tra le altre cose, definirà le premialità e gli incentivi economici da riconoscere agli esercenti che adottano sistemi di restituzione con cauzione.